D.ssa Silvia Camilla Avagnina
La mia storia
LA NOSTRA MISSION
Ridefinire il concetto di podologia in Italia
Decide, sotto consiglio del padre, di trasferirsi all’età di 18 anni per iniziare il suo percorso formativo nel paese più all’avanguardia nella medicina del piede e della caviglia che ci sia in Europa: la Spagna!
In terra iberica ha l’occasione di confrontarsi con i massimi esponenti del settore, inizia il percorso Universitario presso la Fub University a Manresa ma dopo solo un anno, riesce ad aggiudicarsi un posto nella prestigiosissima University of Barcelona per meriti accademici. Concluso il percorso di Laurea si specializza in chirurgia del piede ed ottiene due Master: uno in chirurgia minimamente invasiva del piede presso L’Università Cattolica di Valencia ed uno in Chirugia Open presso L'università di Siviglia. Inizia il suo Dottorato di Ricerca in Medicina e Ricerca Traslazionale presso il Dipartimento di Anatomia della facoltà di medicina dell’Università di Barcellona ed inizia a lavorare come Docente di chirurgia ungueale e metodologia della ricerca per L’Università di Manresa. Decide però di voler ritornare in Italia, sua terrà d’origine per poter lavorare nelle cliniche di famiglia. In Italia continua con l’attività come Docente in due Master: Prof.ssa nel Master di Podologia dello Sport dell’Università Pegaso e Prof.ssa nel Master Podologia riabilitativa di interesse chirurgico dell’Università La Sapienza di Roma. Attualmente si divide tra Italia e Spagna dove continua ad esercitare sia la parte clinica, sia quella docente che quella della ricerca.
Il suo percorso formativo
Il suo percorso come docente
Una professione, una passione, tramandata di generazione in generazione
Dopo aver trascorso 10 anni all'estero per dedicarmi interamente alla mia formazione lontano da famiglia, amici e da casa, decisi di tornare in Italia.
Volevo portare nel mio paese d'origine tutto quello che avevo appreso in terra Iberica. Tutte le tecniche più innovative ed all'avanguardia dovevano essere alla portata anche degli italiani, così rientrai, e non ci fù decisione migliore al mondo